Un romanzo per chi ama i medical thriller e i raccolti pulp, da sconsigliare invece ai deboli di cuore e ipocondriaci. Dal racconto che si dipana tra suspense, scene apocalittiche e nozioni storico-scientifiche, si capisce chiaramente che le malattie infettive non sono affatto un problema del passato e possono tornare, magari domani, magari a Milano.