Nel 2023 il
Corriere Salute ha voluto aprire le sue pagine a un ampio dibattito sul nostro Servizio Sanitario nazionale,
culminato in un incontro tenutosi in occasione del Tempo della Salute alla presenza del Ministro Oreste Schillaci. E stata anche l’occasione per discutere i risultati di un sondaggio sul SSN, condotto da
Corriere in collaborazione con l’
Associazione Peripato, al quale hanno partecipato online oltre 10.000 cittadini, e dal quale sono chiaramente
emerse le mille difficoltà che sperimentano sempre più frequentemente gli italiani. I contributi alla discussione sono stati moltissimi, pervenuti da semplici professionisti così come da personalità che ricoprono o hanno ricoperto importanti ruoli istituzionali, è qui impossibile citarli in dettaglio, vogliamo però ricordare alcuni degli spunti di riflessione sollevati:
- Si è osservato nel corso degli anni un persistente divario territoriale e sociale di salute, testimoniato dai dati sugli esiti di salute degli ultimi 20 anni che segnalano lo storico divario Nord-Sud e Isole. In Campania si vive circa 18 mesi in meno della media italiana, in Sicilia l’aspettativa di vita è inferiore di 14 mesi rispetto al resto del Paese e in Calabria di circa 5 mesi.
- Riflettiamo sulle scuole di specialità e se stanno programmando le competenze necessarie per un Ssn moderno, digitale, e data-driven.
- Il personale sanitario a oggi continua a essere considerato un costo, non certo un investimento. Che cosa succederà dei tanti medici che formiamo oggi fra 8-10 anni, se non abbiamo chiaro da subito come impiegarli al meglio e con reciproca soddisfazione? È un tema che deve avere la stessa priorità di quella data all’aumento delle matricole di medicina.
- Passare da una sanità prestazionale a una in cui la persona venga accompagnata nel suo percorso di vita a gestire al meglio la patologia cronica
- Il sistema universalistico italiano è un patrimonio da rafforzare puntando sempre più alla collaborazione virtuosa fra sanità pubblica e privata accreditata. La vera sfida di questa riforma sarà di combinare le varie parti per formare un insieme e passare da un atteggiamento mentale al singolare dei vari operatori a quello al plurale nell’organizzazione di una nuova assistenza territoriale del SSN pubblico.
Le idee da citare sarebbero ancora molte ma bastino queste a dare l’idea della ricchezza di riflessioni che potrebbero aiutare il nostro SSN ad affrontare le mille difficoltà di ieri, oggi e domani, se solo si volesse davvero avviare un ripensamento serio e profondo sul suo futuro.
Il dibattito con il Ministro Schillaci sul SSN ha fatto registrare oltre 800mila streaming online: ai cittadini l’organizzazione della sanità sta a cuore, e alla politica?