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  • 10 Ottobre 2018

    Quelle morti sospette nelle diocesi di Milano di inizio Ottocento

    Dati interessanti dall'analisi dei registri di mortalità di tutte le parrocchie di Milano nel periodo 1816-1822

    Michele Augusto Riva, ricercatore di storia della medicina del dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca, e Sara Conti, biostatistica del centro di studio e ricerca sulla Sanità pubblica, diretto dal professor Giancarlo Cesana, hanno analizzato le cause di morte riportate nei registri di mortalità di tutte le parrocchie di Milano nel periodo 1816-1822 e riferite a 29.865 soggetti deceduti nel capoluogo lombardo, scoprendo dati interessanti.
    La ricerca, pubblicata recentemente sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet Oncology, ha documentato come su 29.865 morti registrate in quegli anni, 357 sarebbero state causate da tumori, nel 78% dei casi su donne, dei quali il 37% all’utero. Una possibile spiegazione è che la scarsa igiene personale e la promiscuità sessuale potrebbero avere favorito la diffusione dell’infezione da papilloma virus (HPV). Secondo Riva e Conti, “il dato è simile a quello riscontrato ancora oggi nei paesi in via di sviluppo, dove il tumore della cervice uterina è un problema sanitario molto rilevante, sia in termini di incidenza sia di mortalità. Anche nella Milano di inizio Ottocento, la scarsa igiene personale e la promiscuità sessuale potrebbero avere favorito la diffusione dell’infezione da HPV che, come è noto, è all’origine di questo tipo di tumori.

    A conferma di questa ipotesi è l’età media di morte delle donne analizzate nello studio che risulta essere più bassa di quella degli altri soggetti colpiti da tumore nello stesso periodo. Il tumore uterino colpisce, infatti, le giovani donne”.
    I dati derivano da ricerche condotte nell’Archivio storico diocesano di Milano, che raccoglie e conserva tutti i registri di morte (defunctorum libri) parrocchiali dei secoli passati, fin dalla loro istituzione voluta da Papa Paolo V nel 1614.

    Si tratta del primo studio ad essere stato condotto sulla popolazione di una intera città, in un periodo di tempo così prolungato che ci permette di conoscere meglio la diffusione delle malattie nel mondo antico.
    Nel prossimo futuro altre scoperte ci attendono grazie agli sviluppi di queste ricerche su un passato lontano ma forse poi non così tanto.

    [tratto da Non solo Salute - scritto da Sergio Harari]