La campagna “Buongiornoiosono” è partita da una giovane dottoressa inglese che si era ammalata di tumore e in Italia è stata rilanciata dall'Associazione Slow Medicine: tu, medico o infermiere presentati al tuo paziente quando lo incontri, dì il tuo nome e il tuo incarico. Sembra una cosa scontata, ma chi ha frequentato un qualsiasi ospedale sa che non lo è affatto. Presentarsi e qualificarsi, oltre a essere una semplice forma di educazione, è alla base di un solido rapporto di fiducia tra medico e paziente. I pazienti devono potersi sentire accolti, essere riconosciuti, e avere un interlocutore che a loro volta riconoscono. Tutte cose alla base di qualsiasi rapporto, tanto più quando il rischio è di sentirsi spersonalizzati da una medicina sempre più tecnologica. Talvolta bastano piccole cose, semplici gesti o poche parole a creare una buona relazione terapeutica, basta un po' di sensibilità, e soprattutto bisogna crederci.
Sergio Harari
[Fonte Corriere della Sera]