Secondo tutte le più recenti statistiche gli italiani sono sempre più pigri e sedentari: 23 milioni di connazionali, ovvero ben il 40 per cento della popolazione, non praticano alcuna attività sportiva. A dispetto dei tanti benefici (scientificamente provati) dell'esercizio fisico che, parte integrante di un corretto stile di vita, potrebbe contribuire a prevenire e curare l'80 per cento dei casi di malattie croniche che colpiscono 1 italiano su 3 e costano al nostro Servizio Sanitario Nazionale circa 60 miliardi di euro ogni anno.
Parliamo di malattie come: tumori, diabete, depressione, ipertensione, patologie cardiovascolari, obesità, ansia e osteoporosi, solo per citarne alcune.
E fare attività fisica (che non vuol dire necessariamente sport, ognuno può fare il suo, dal semplice camminare e salire le scale all'attività agonistica) in molti casi aiuta a guarire meglio e a non avere ricadute, al pari di un farmaco. E senza possibili effetti collaterali.
Ecco perché, all'interno della Gionata Nazionale della Previdenza, organizzata nei giorni presso il Palazzo dellaBorsa Italiana in Piazza Affari a Milano, Peripato ha voluto affrontare questo argomento. Con l'intento, ancora una volta, di avvicinare cultura e medicina, e offrire sia delle informazioni utili e pratiche per il benessere che degli interessanti spunti di riflessione.
Sono intervenuti all'incontro:
Gabriele Rosa, specializzato in cardiologia e in medicina dello sport, uno degli allenatori di corsa più noti nel mondo, che ha parlato del Movimento Utile, uno strumento nuovo di prevenzione di moltissime patologie.
Antonio Boschini, responsabile terapeutico della comunità di San Patrignano e del progetto San Patrignano Running Team, che ha raccontato l'esperienza di un gruppo di ragazzi alla Maratona di New York e come l'attività sportiva possa aiutare a insegnare l'etica della disciplina con cui governare anche la propria vita.
Mario Vasta, specialista in endocrinologia, medicina sortiva e dietologia a Pesaro, ha spiegato come con il movimento si possa prevenire e curare quella che è considerata dall'Organizzazione mondiale di sanità l'epidemia del terzo millennio: l'obesità.
Infine Michele Capuani, architetto e membro di Peripato, ha illustrato come potrebbe essere la città del futuro: come già stanno facendo New York e Londra, infatti, tutte le maggiori città dovrebbero attrezzarsi per aiutare i loro abitanti ad avere il modo di fare sport e di mantenersi sani.