Lo scontro Mario Negri–GSK porta alla ribalta uno scandalo oggi non più tollerabile: non esiste alcuna normativa che obblighi ricercatori e sponsor a rendere disponibili i risultati delle sperimentazioni cliniche.
È il momento di ribadire con fermezza che la ricerca non pubblicata comporta disastrose conseguenze cliniche, economiche ed etiche: altera il profilo di efficacia-sicurezza dei trattamenti, aumenta i rischi per i pazienti, consuma preziose risorse, infrange il patto sottoscritto nel consenso informato e tradisce la fiducia dei partecipanti, certi di contribuire al progresso della medicina.